martedì 5 novembre 2013

La Chioma della Dea

La Chioma


Una chioma fluente,
Libera, leggera e colorata.
Uno splendore irradia nelle sue ciocche,
Ricadono nel cielo e poi nella terra
Quei luccichii radiosi,
Che fan parte di una sola persona,
Di una sola Entità.
Lei che rispecchia tutti i volti,
Mette in mostra i suoi capelli,
La sua lunga Chioma
Che disperde la magia del femminino sacro,
Rendendo consapevole il compito di ognuna di noi,
Racchiude quella scia di luce
Che emana nei cuori delle donne.


(Questo è un mio disegno, creato apposta per questo scritto)


Tante donne che rispecchiano una Chioma unica,
Quella Chioma che rappresenta La Dea
In ogni sua forma,
La Dea che esiste dentro e intorno a noi,
Porta con sè il tutto,
E la sua Chioma rivela la sua vera essenza.




Scritta per condividerla qui,
il 5 Novembre 2013.

mercoledì 4 settembre 2013

Arianrhod, condivisione di Stelle



Argentea é la Luna,
Fredde son le Stelle,
Stabile é la Dimora.


Da sette stelle é formata la sua corona in ciel,
La più luminosa é la Gemma Bianca,
Come i riflessi del castello,
Che va dall'argento al bianco.

Le ancelle tengono il Filo,
Mentre Lei lo crea, lo intreccia e lo disfa.

Sei il Karma, il destino ancestrale,
Sorretta dalle fanciulle e dalle stelle;
Come stai in cielo,
Stai anche in terra;
Come fra le stelle
Anche nei cuori.


Dei Viaggiatori Oltrepassati,
Passano sotto il tuo sguardo,
E attendono l'ultima parola,
Che sia severa e terribile,
O dolce e amorevole,
Lei continua a intrecciare il Filo,
Perché il Tempo è suo,
 E l'attesa del Tempo é in Lei.

Di poche parole,
Ma di molti fatti,
Cerca di tracciare il percorso, la Via,
E spetta solo a Noi coglierlo e percorrerlo.

Ci incamminiamo nel sentiero disegnato e creato,
E col sorriso rivolto in cielo,
Guardiamo le Stelle e la Luna nella notte scura,
Per guardare Lei 
che continua a tracciare
Il nostro destino,
I nostri Fili
E la nostra Via.



(I Disegni sono miei e li ho realizzati per la Dea Arianrhod)


Questo scritto é del 20 Agosto 2013; 
fatto per condividerlo qui.

mercoledì 21 agosto 2013

Il Racconto del Cerchio Bianco

Di Alpi e Appennini, avvolgono questo misterioso luogo, pieno di magia e arcani che fanno ricordare qualcosa di incantato.


Viaggi e mete, e par di spazio, rischiarano un pochino il Viaggio
che questo Incantatore ha svelato.
Che sia la lungimiranza a trasportar questo brillio di stelle,
e lungo le perlustrazioni visito un bosco al di lá di Alpi,
che fanno da segno a qualcosa di unico e di speciale.


Un Sidhe, attraverso un'ombra di una piccola quercia, vede un piccolo Viaggiatore che esplora la meraviglia del Mondo Superiore.
Estasiato di fargli uno scherzo, diventa il bersaglio del Giovane, che lo ferma e gli chiede un piacere, quello di non seguirlo. Ma il caro Sidhe, si vuole fare beffe di lui e lo inganna facendogli credere il contrario. Grazie alla sua forma di diventare invisibile, lo segue tra alberi e colline, e si ferma davanti a una collina cava che pare essere aperta.
Quatto quatto, si infiltra di nascosto e vede il caro Viaggiatore che lo stava aspettando... incuriosito, il Sidhe si fa avanti e chiede al giovane il suo nome... "Un nome ha poca importanza, e il mio non é altro che un nome".
Sconcertato dalla risposta, gli chiede cosa ci fa lí, nella sommità della Terra Interiore: "É un Viaggio che volevo intraprendere, ma non ho una guida, vuoi avere tu quel l'onore?". Ancora più sconcertato si allontanó piano piano e il giovane rimase lí ad aspettare... Sperava in una risposta... Che sia stata positiva o negativa, poco gli importava, voleva soltanto conoscere...

Dopo un po', riprese a camminare lungo il Sentiero e in cielo brillava una costellazione particolare, quella dei Pesci... Tra ululati e cinguettii, il caro Sidhe decise di farsi avanti e si propose come guida, ma le domande gli affliggevano in continuazione la testa.
Sembravano entrambi tranquilli, quando sentirono il tintinnio di una porta, quello che si sente quando si varca una soglia: "Siamo arrivati" dice il Sidhe, meravigliato dal calore e dalla brillantezza.
Un cerchio iradiato dalla Luna divenne argentato, circondato da piccoli Sidhe e piccoli funghi, ora colorati di luce. E un dolce tintinnio continua a risplendere e a suonare, e ciò che c'è d'argento diventa Bianco e gli alberi, che costeggiano questo cerchio, situato per terra vicino a un piccolo dolmen, divennero del color del cielo, e di verde ora non c'é più niente. Solo blu e bianco.
"Cos'è?" disse il Giovane
"É il Cerchio Bianco, un incanto per chi vede col cuore, un niente per chi vede con la mente e tante lucciole per chi vuole solo vedere" rispose il Sidhe.
Estasiato e meravigliato, si avvicina al Cerchio e vede tanti sidhe che girano in cerchio, in senso orario, e cantano qualcosa di irriconoscibile all'orecchio umano.

Un Incantatore, ecco come l'hanno chiamato quelli del Piccolo Popolo, che riesce a tirar fuori dal più scaltro dei Sidhe, un po' di buon cuore; un animo che a volte si pensa di aver perso, ma che il grazioso Sidhe aveva solo dimenticato, perché lui si considera l'Altezzoso.
Chiama a sè i suoi compari e dedicano all'Incantatore quella loro magia che sa trasformare il proprio ego... Un ego fatto di incertezze e tortuosità; ed é grazie a questo Sidhe che il Giovane Incantatore può finalmente intraprendere questo Viaggio. Un Viaggio che sa di meta, perché la meta diventa più importante del Viaggio stesso, perché è la meta che serve a realizzarsi e a comprendere.
Il Viaggio si trova alla fine, quando tutto finisce e ci si ricongiunge a ciò che ci é più sacro.

Questo Giovane Incantatore, ora in Viaggio per la sua meta, canta, scrive e racconta i suoi Viaggi a chi non é mai stato lá, nella Terra degli Incanti, raccomandando che lá "tutto cambia e tutto é diverso", bisogna reimparare per apprezzare davvero.



La meta perlustra vallate
e il tuono di cometa ravviva il cielo oscuro,
Incolume é la sua stazza,
ed egli contempla ancora il Piccolo Sidhe
per il suo primo insegnamento,
che non ha detto ma che ha fatto capire.
Un Tempo dove tutto si ferma.
e dove si odono passi nell'oscuritá,
e un dolce tintinnio risiede
nel cuore del Giovane Incantatore.



(Questo disegno é mio)

Scritto per la prima volta il 30 Maggio 2011