martedì 11 settembre 2012

Un Ricordo della Fonte

Ecco come inizia... con un uomo dai capelli grigi...

Era seduto sulla riva di un fiume e pensava al ritorno in mare aperto. Nonostante andasse per mare, non si era mai esposto per osservarlo attentamente. Stava spesso al timone o giù in coperta.
Quel giorno si è messo a guardare l'acqua, e vedeva sassi, sabbia, ghiaia e, a volte, qualche pesciolino. Ne vide uno impigliato in un tronco, era un po' grosso, non riusciva a muoversi. L'uomo si avvicinò un po' impaurito e un po' incuriosito. Il pesciolino si dimenava in continuazione, voleva tornare in acqua alla svelta, che gli uomini gli facevano paura. E quando ne vedevano uno, lo avvolgevano una tela, lo portavano al falò, veniva arrostito nel fuoco alto e poi mangiato insieme agli altri umani. Facevano una brutta fine. Ma lui non aveva paura, era incuriosito da quell'umano; non sembrava come gli altri, gli apparve diverso..
A un certo punto, il pesciolino smise di agitarsi e incrociò lo sguardo dell'uomo, ormai vicino. L'essere umano sentì sempre di più l'acqua del fiume muoversi, e il piccolo animaletto parlò nel cuore dell'uomo e gli sussurrò una semplice parola: "Credici".
Un uomo, privo di immaginazione, pensò che era folle, che stava impazzendo... se ne stava andando quando il pesciolino lo chiamò per nome, non con il suo vero nome, ma con quel nome legato alla sua anima, quello che una volta uno sciamano, conosciuto nelle Americhe Settentrionali, gli aveva rivelato. Era sbalordito. Si avvicinò al pesciolino e lo liberò; saltando subito in acqua osservò l'uomo: "Grazie, uomo delle acque. Io sono un salmone, non un pesciolino come hai continuato a definirmi. E, no! Non puoi mangiarmi... sono giunto fin qui per te" disse al cuore dell'uomo, sbalordito per la seconda volta, che cadde a terra seduto e con gli occhi sgranati: "Cos'hai per me?" disse ad alta voce, non rendendosi conto che aveva urlato.
"Ho detto che sono qui per te, non che ho qualcosa per te" rispose il salmone.
"Un salmone un po' enigmatico" pensa l'uomo delle acque.




E' arrivata la sera e si accampa vicino al fiume, cercano di capire perché è ancora lì il pesciolino e come mai gli aveva parlato: "Di solito i pesci si mangiano e non parlano" pensa tra sé e sé l'uomo e continua: "Ma forse questo può aiutarmi, può darmi una mano a cercare qualcosa di diverso, qualcosa che non trovo da anni... io ho attraversato mari, conosco le genti e non vedo nessun cambiamento da parte di coloro che trattano male gli altri... vedo sofferenze e miserie... ho conosciuto un re, un vero tiranno, volevo intromettermi in una discussione, ma a quanto pare lui tratta tutti come se fossero i suoi schiavi, come se lui avesse sempre ragione e gli altri nel torto... e non parliamo di come tratta male le serve del suo regno... quanto mi ha dato fastidio guardare con i miei occhi tutto questo! Io sono solo questo, e vorrei tanto trovare una soluzione, che ne so.. forse una strada...".
"Un Viaggio" dice il salmone a voce alta, senza sapere i pensieri dell'uomo.
Oramai l'uomo ha imparato ha non sbalordirsi più.
Quella notte, il salmone andò a parlare con gli spiriti del mare e gli venne dato un compito: "Conducilo alla Fonte e fa di lui il Viaggiatore". 
Capì subito cosa doveva fare e nuotò più veloce che poteva dall'uomo; sapeva dove trovarlo e come. Riusciva a sentire i suoi passi, diversi dagli altri, più calmi, più armoniosi, più leggeri e molto docili. E infatti era lì: stava facendo colazione con qualche bacca, un buon frutto e della semplice acqua e aspettava il ritorno del suo amico pesciolino.
"Seguimi" gli disse il salmone e lo seguì, senza obbiezioni e senza sbalordirsi.

I giorni passano e con lui le sue scorte di cibo. Si fermarono e l'uomo fece rifornimento cercando qualcosa tra i cespugli e sugli alberi. Era molto agile e in un attimo aveva fatto tutto. Dopo aver raggiunto il fiume, il salmone gli dice che deve scalare quella montagna lì davanti mentre lui lo aspetta su. L'uomo non sapeva come potesse fare quel salmone a salire lassù... era impossibile!
"E tu?" gli disse l'uomo "Come fai?"
"Non preoccuparti, ho i miei trucchi" e il salmone gli fece l'occhiolino prima di scomparire fra le onde del fiume. L'uomo rimase solo.

La notte la passò in una radura, non ci era mai stato e si mise ad osservarla. Intravide fra le chiome degli alberi la luna piena che splendeva e illuminava il cielo. Si addormentò col sorriso sulle labbra.

Il giorno dopo riprese il cammino e dopo qualche ora di viaggio trovò un laghetto, costeggiato da alberi di nocciole e un piccolo ruscello che lo collegava ad una cascata, che aveva appena passato.
Le nocciole gli ricordavano quell'avventura con lo sciamano, ricordava che nei rituali si mettevano sempre vicino alle nocciole. E in quel momento pensò: "Sono sempre vicini a dei laghi, a dei fiumi o comunque a fonti d'acqua."
Non sapeva se in quei luoghi ci fossero dei salmoni, non ne aveva mai visti a parte quello appena conosciuto. Quindi pensava di riconoscerli per la loro bocca particolare. Fece tanti parallelismi, grazie alle rivelazioni che ottenne restando nelle Americhe, accanto alle tribù e agli sciamani e quindi si mise a contare gli alberi, erano nove...

Arrivato a destinazione, il Salmone si fece avanti e gli mostra un albero di nocciole: "Hai accettato questo Viaggio, sei riuscito a salire queste rocce e ora voglio donarti uno di questi" facendosi riferimento a una nocciola. L'uomo accettò e ringraziò il pesce; ne prese uno vicino, quello più esposto e quello più vicino al laghetto. Si rese conto di quanto fosse dura la buccia, di quanto siano diverse quelle nocciole rispetto a quelle precedentemente mangiate "involontariamente" nei suoi viaggi.
Il pesce gli disse che "sì" era destinato qui, e che però non poteva mangiare quel frutto, doveva accettare il Viaggio, quello vero.
"Ti ho mostrato questo perché un giorno devi ritornare, se vuoi davvero apprendere i misteri e cambiare ciò che vedi con i tuoi stessi occhi".
Accetta senza esitare, è solo, non ha nessuno da cui ritornare, non c'è nessuno che lo aspetti. E poi è arrivato fin lì, e quel pesciolino cominciava a stargli simpatico, perché alla fine l'ha aiutato.

Il momento è arrivato e il Salmone gli dice cosa deve fare per poter, poi, mangiare quel frutto.
Fu un lunghissimo Viaggio, non aveva mai fatto viaggi così: erano sempre più lunghi, i luoghi sembravano che parlassero, soprattutto le pietre e gli alberi. Durante il primo Viaggio si è comprato un taccuino per annotare tutto ciò che gli interessava. Si è soffermato decisamente sulla medicina e sulla poesia dei paesi. Si interessava alla cura naturale e a come aiutare quei bambini che soffrivano e a donar loro un sorriso con rime divertenti. Si divertì molto anche lui, e alcune rime da lui create, arrivarono nei regni e la gente rimase incantata da certa bravura.

Ha attraversato monti, valli, mari, deserti, dune, ghiacciai... è andato alla ricerca di qualcosa che fu dimenticato e sepolto. E' andato alla ricerca dei ricordi delle persone, di tribù quasi estinte.

Passano i mesi e passano gli anni.

Era ritornato nel Sahara, nel mercato dove aveva comprato una cosa che il Salmone gli aveva chiesto: una cosa molto preziosa che si trovava solo lì.
Quando vide lì vicino, alle bancarelle del suo ultimo acquisto, uno strano oggetto, deformato di color ottone; lo attirò talmente tanto che si perse via nel guardarlo. Aveva tanti tagli profondi e nitidi e uno strano campanellino intagliato all'interno: sembrava la struttura di un albero deformato. Lo comprò e si sedette su una scalinata a osservarlo. Lo guardò così bene che vide il Salmone che lo chiamò. Lo riconobbe perché l'ha chiamato con il suo vero nome e non con il nome che conosco in tanti. E' tempo del Ritorno.

Sono passati sette anni dall'ultima volta; il paesaggio era diverso ma il laghetto e gli alberi erano ancora quelli. E il Salmone gli rammenta che quello è il momento di prendere atto della sua scelta. Era il momento di decidere. Quel frutto, l'avrebbe cambiato?
Seduto sulla riva apre il frutto e mangia la nocciola che ha sempre avuto con sé.
Non ebbe cambiamenti immediati, la conoscenza è arrivata dopo che ha capito cosa lo attendeva ancora. Altri Viaggi e altre scoperte.

E il Salmone è ancora lì che attende il suo Ritorno perché è grazie a lui che quell'uomo è diventato così consapevole, così aperto al mondo, così riconosciuto e cercato... così semplice e solitario.
E sarà proprio quel Salmone a raccontar la sua storia e a rivelare al suo amico che quello era il suo Viaggio, quello di ritornare alla Fonte, la Fonte della Saggezza, dove il caro pesciolino si nutre di nocciole...






Scritto per la prima volta il 16/17/18 Agosto 2012
da Silyael alias Elanorya

I disegni sono miei ed è vietato usarli e manipolarli a proprio piacimento senza prima avermi consultato.